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    Regione, accordo con Politecnico e Bicocca su mobilità sostenibile e nanofarmaci

    Tre milioni per due progetti innovativi. Il vicepresidente: un motore per la ricerca

    di Redazione Open Innovation | 09/05/2019

Regione Lombardia punta su mobilità sostenibile e biotecnologie. Lo fa grazie a due accordi, sottoscritti con l’Università degli Studi di Milano Bicocca e con il Politecnico di Milano, per la realizzazione di due progetti altamente innovativi: quello per individuare nuove molecole in grado di veicolare nanofarmaci in modo mirato, grazie a un’infrastruttura che diventi punto di riferimento anche a livello nazionale; e quello di un simulatore di guida dinamico, nell’ambito del più ampio progetto del PoliMi “MADE”, il Competence Center di rilievo nazionale sui temi dell’industria 4.0.

Un contributo concreto all’innovazione

Il via libera ai due accordi di collaborazione è arrivato nella Giunta regionale del 7 maggio, su proposta della Direzione Regionale Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione.

Il contributo regionale deliberato per il progetto di una “Infrastruttura regionale lombarda - piattaforma di nanobiotecnologie (PNBT) per lo sviluppo di nanoparticelle ad attività biomedica” è di un milione di euro, su un valore complessivo di 2 milioni.

Due i milioni stanziati invece per il progetto di “Simulator Room” del Politecnico, rispetto a un valore complessivo di 5,3 milioni, a copertura di parte delle attività progettuali connesse alla sua realizzazione. Entrambi i contributi saranno erogati nel corso dell’anno ed entro il 2019.

“Queste collaborazioni rappresentano uno dei motori più importanti per valorizzare ricerca e innovazione al servizio del nostro territorio – ha detto il Vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala –. Questi accordi rientrano nell’attuazione degli obiettivi che Regione Lombardia si è data per promuovere risposte puntuali ai bisogni delle persone con grande attenzione al trasferimento tecnologico, come motore della crescita economica del territorio” ha concluso.

A ‘caccia’ di nuove nanoparticelle, ultima frontiera della ricerca

La ricerca medica punta sempre più sulle nanoparticelle come vettori per il trasporto di farmaci, per la loro capacità unica di attraversare barriere biologiche e di essere indirizzate verso cellule o tessuti target specifici. Le nanoparticelle rappresentano insomma una nuova frontiera tutta da esplorare nella diagnostica e terapia delle malattie.

Infatti, nonostante il numero di studi in materia sia già notevole, a oggi sono ancora poche le nanoparticelle già approvate in clinica. Per permettere che le nanoparticelle entrino nella pratica clinica convenzionale come nuovi sistemi di delivery migliorando le attuali terapie, o come agenti diagnostici innovativi, occorre una caratterizzazione dettagliata delle loro proprietà chimico-fisiche e biologiche, della loro efficacia terapeutica e dei potenziali rischi per la salute.

Un’eccellenza a livello europeo

“In questi anni il nostro Ateneo ha dedicato molta attenzione alla ricerca di frontiera, dalla nanomedica alle scienze omiche, pilastri per la medicina di precisione – ha commentato Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-Bicocca -. La realizzazione di un'infrastruttura di nanomedicina, grazie anche all’impegno di Regione Lombardia, porterà a un’ulteriore accelerazione del percorso che va dalla sperimentazione in laboratorio all’applicazione nell’uomo di nuovi metodi diagnostici e terapeutici di molte patologie”.

La Piattaforma di NanoBioTecnologie (PNBT) proposta dall’Università Bicocca punta allo sviluppo e al trasferimento tecnologico di nuovi nanofarmaci e sistemi diagnostici.

“Negli ultimi anni l’Università di Milano-Bicocca è diventata un’eccellenza nell’ambito delle Nanobiotecnologie, soprattutto in ambito biomedico con la creazione del Centro Interdipartimentale NANOMIB. Con questa nuova iniziativa grazie al contributo fondamentale di Regione Lombardia, intendiamo intraprendere un ulteriore passo in avanti, dando vita ad una vera e propria infrastruttura di Ateneo competitiva con i centri più avanzati a livello europeo – ha aggiunto poi Davide Prosperi, docente di Biochimica e Nanobiotecnologie presso il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze -. La Piattaforma NanoBioTecnologica sarà un punto di riferimento nell’ambito della ricerca avanzata in Nanomedicina, creando sinergie tra Centri di Ricerca pubblici e privati sul territorio lombardo e nazionale, industrie biotecnologiche impegnate nella ricerca di materiali innovativi, e aziende ospedaliere. L’obiettivo sarà proprio quello di promuovere tecnologie innovative che possano essere inserite nella filiera del sistema biotecnologico-farmaceutico e soddisfare così le esigenze della medicina clinica, veicolando il nostro territorio verso le nuove frontiere della medicina personalizzata e di precisione”.

Simulatore, come funziona e i vantaggi per il territorio

Il simulatore del Politecnico si propone invece come luogo privilegiato di sperimentazioni in scala 1:1 per tutta una serie di innovazioni legate a Smart Mobility e mobilità sostenibile, in un’ottica di open innovation già attenta alle ricadute industriali.

Riproduce in modo realistico l’abitacolo di un veicolo, e permette di visualizzare su un grande schermo panoramico la strada come se davvero si fosse alla guida. Riproduce poi suoni, comandi, movimenti a cui il conducente sarebbe sottoposto nella realtà, ma anche la connettività e gli effetti di componenti meccanici, elettrici, pneumatici, idraulici, elettronici e informatici che possono incidere sulle prestazioni del veicolo.

Il raccordo con il mondo delle imprese

“I grandi laboratori, all’avanguardia e accessibili alle imprese, sono uno strumento indispensabile per fare ricerca e innovazione. È in questa direzione che investe il Politecnico di Milano ed è all’interno di questa politica che si inserisce il simulatore di guida, con il preciso obiettivo di favorire lo sviluppo del territorio lombardo. – ha detto il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta - Le aree di intervento riguarderanno le nuove tecnologie per i veicoli leggeri del futuro, l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale nei trasporti, così come i sistemi intelligenti di trasporto e di mobilità sostenibile, la sicurezza di persone e merci e, non ultime, le nuove opportunità offerte dalla mobilità connessa ed autonoma. Un progetto che è parte integrante del Distretto di Innovazione che sta prendendo corpo nel quartiere di Bovisa, accanto al Competence Center, all’incubatore PoliHub, alle strutture di ricerca e di formazione dell’ateneo. Un progetto che potrà trovare realizzazione grazie al supporto di Regione Lombardia e che ha già trovato interesse in alcune aziende del territorio”.

Molti i vantaggi che un simulatore dinamico di guida può portare sul territorio. Tra questi, la possibilità per le aziende del settore automotive - uno dei più fiorenti in Lombardia - di dimostrare in ambiente sicuro e in modo concreto le potenzialità delle proprie innovazioni ai clienti, prima di averla realizzate.

E ancora, la verifica dell’interazione fra utenti della strada e infrastrutture, prima che queste ultime siano costruite, con studi sulla sicurezza della guida per disabili o anziani; 
lo sviluppo in ottica Industria 4.0 di innovazioni della componentistica; l’interazione con altri Cluster, come Scienze della Vita, Smart Cities, Aerospazio e, per le ricadute sui processi, Fabbrica Intelligente.  


A partire da questo orizzonte, il Dipartimento di Meccanica del Politecnico si è confrontato con le realtà di maggior rilievo negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina, dove sono stati realizzati grandi simulatori dinamici di guida finanziati da agenzie pubbliche.

 

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