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    Creativity Safe, così la Blockchain tutela la creatività (anche dei ricercatori)

    Da Milano il primo ecosistema di servizi a difesa della proprietà intellettuale

    di Redazione Open Innovation | 24/04/2019

Tutti le invocano, anche leve fondamentali di sviluppo economico, pochi le sanno difendere. Parliamo di creatività e proprietà intellettuale, che ora - per la prima volta - qualcuno propone di certificare digitalmente grazie alla tecnologia Blockchain.

In teoria, infatti, le idee creative sono la vera architrave dell’economia della conoscenza, quasi un sinonimo di innovazione. Nella pratica, oggi rimangono un bene troppo spesso poco protetto, se non in modo estremamente costoso o inadeguato rispetto alla complicazione di un mondo in cui  la diffusione digitale non conosce confini. SIAE o EUIPO (European Union Intellectual Property Office), insomma, non rappresentano sempre una soluzione. E i più penalizzati risultano essere i freelance, ma anche i giovani ricercatori, ovvero coloro che non hanno alle spalle realtà in grado di rendere davvero uniche le loro idee da un punto di vista legale.

Una risposta semplice e innovativa

Ecco allora che da Milano un gruppo di creativi ha fatto suo un obiettivo ambizioso e ha lanciato Creativity Safe, definito come la risposta più semplice, economica, innovativa - in una parola: smart -, al nodo della tutela legale della proprietà intellettuale di opere dell’ingegno.

A garantire queste caratteristiche è del resto la tecnologia scelta, quella della Blockchain: di fatto, un registro decentralizzato che non viene gestito da alcuna istituzione, ma che si affida a protocolli informatici e tecniche matematiche di crittografia per il suo aggiornamento e la sua manutenzione.

Una tecnologia sicura, che rappresenta appunto - sottolineano i promotori di Creativity Safe - il modo più semplice ed economico oggi noto per garantire la validazione temporale di un oggetto digitale. Senza contare che la Blockchain viene incontro a un problema specifico, relativo alla proprietà intellettuale: ovvero che l’opera d’ingegno richiede spesso diversi passaggi, elaborazioni intermedie importanti tanto quanto il risultato finale che richiedono di essere fissate in una sorta di ‘dossier probatorio’ per avvalorare la creatività dell’intero processo.

Come funziona

Creativity Safe non si limita comunque all’utilizzo della Blockchain, ma si propone come un vero e proprio ecosistema di strumenti, anche tradizionali e social, pensati per sollecitare la nascita di una community attiva nella tutela della proprietà intellettuale.

Tra i servizi forniti: registrazione delle idee più rilevanti, preparazione in tempo utile di un dossier-prova d’autore, vetrina delle idee, offerta di servizi di tutela legale. Creativity Safe del resto nasce dall’incontro e dal mix fecondo di competenze diverse: informatica e diritto, matematica e comunicazione, economia e crittografia.

“È stato interessante ibridare le conoscenze di chi proviene dal mondo dei tribunali con quelle di chi, come me, ha un background riconducibile al mondo della creatività e del digital – commenta allora Matteo Bormetti, Chief Marketing & Commercial Officer di CreativitySafe -. A incoraggiarci, il fatto che il legislatore europeo e, più recentemente, quello italiano si stiano dimostrando particolarmente sensibili al problema e abbiano riconosciuto la validità della tecnologia Blockchain nell’ambito di tutela della proprietà intellettuale: per noi è stato un segnale forte. Ora partiamo da Milano, ‘cuore pulsante’ della creatività italiana, per dare vita a questo percorso”.

Grazie appunto alla Blockchain, tecnologia in cui i promotori di Creativity Safe hanno trovato “una risposta moderna ed economicamente competitiva”,  come sottolinea l’avvocato Massimo Maggiore, Presidente CDA & Founder.

Per scoprire di più: https://creativitysafe.com/

 

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